Montebello e la leggenda di Azzurrina

Un’inespugnabile fortezza militare, situata sulle colline romagnole, in un delizioso paese dell’entroterra, racchiude un segreto, una storia che colpisce gli occhi così come il cuore: la leggenda di Azzurrina che risale al lontano 1300 e che da più di sette secoli incanta grandi e bambini.

Si narra che il 21 giugno di quell’anno, Azzurrina, figlia di Ugolinuccio Malatesta, stesse giocando nel nevaio della fortezza con una palla di stracci e che proprio lì scomparve nel nulla e non venne mai più ritrovata. La bambina, in realtà si chiamava Guendalina, ma venne soprannominata Azzurrina, a causa dei suoi capelli che tendevano all’azzurro, essendo lei albina.

Da più di sette secoli si tramanda la storia di Azzurrina, che colpisce l’immaginario ed è motivo di attrazione per molti visitatori, insieme al borgo di Montebello e la sua rocca, una delle più belle e meglio conservate di tutta la Romagna che ha la particolarità di avere le fondamenta proprio sul picco del monte. Il Castello di Montebello ha anche un’ala rinascimentale, costruita intorno al 1400, dove si possono vedere pezzi d’arredo e gioielli d’arte e artigianato italiano, costruiti tra il 1400 e il 1700.

Montebello, dal latino mons belli “monte della guerra”, fu teatro di diversi scontri e molti assalti, tra cui quello condotto ad opera dei Malatesta nel 1186. Dopo 200 anni Montebello venne conquistata dai Montefeltro che lo persero nuovamente nel 1438 quando Sigismondo Pandolfo, signore dei Malatesta la riconquistò.

La strada che porta a Montebello è panoramica e rappresenta l’occasione di una bella gita fuori porta. Intorno a Montebello si apre infatti un’oasi naturalistica, prevalentemente collinare dove si trovano diverse specie animali, tra i più rari l’istrice e l’albanella. All’interno dell’oasi ci sono anche sentieri profumati dove nascono bellissime orchidee, da visitare da marzo a settembre.